KYAMUHUNGA-RWENJOJO
27 MAGGIO 2015
Carissimi
Ora vi voglio parlare di me, e di quello che sto facendo. Per tanto ovvi motivi, era necessario che io lasciassi Rushere, ed i miei Superiori hanno facilmente capito le ragioni. E cosi sono ritornato a Kyamuhunga. Naturalmente le ragioni che mi avevano spinto a non ritornare a Rushere, si sono presentate anche a Kyamuhunga. Non sono stati dimenticati i quasi 10 anni passati in questa Missione. E chi c’è stato ne sa qualcosa. L’impatto della mia presenza e della mia attività, è stato sinceramente troppo forte, e, sopratutto, troppo concreto e fruttuoso in termini di progresso sociale e materiale, per essere dimenticato. Gli amici che mi aiutavano negli anni 90, sapevano le grandi opera che venivano fatte. Parrocchie, Associazioni, Gruppi, e single persone hanno contribuito, con il loro contributo economico a trasformare la geografia e la storia di questa zona. E vi assicuro che è stato lo stesso a Rushere. Ora sono ritornato a Kyamuhunga, dopo 15 anni di assenza. La Missione è sotto la responsabilità di due Missionari Comboniani Ugandesi. Usando un po’ di buonsenso, mi conviene stare nell’ombra, per non portare difficoltà. Ma non abito nella casa della Missione, ma in una casa molto vicino, anche questa costruita da me. Ho un nuovo incarico, insieme ad un Comboniano Ugandese. Aprire e far funzionare un Centro di Formazione permanente. Formazione totale, cioè non preoccuparsi solo dell’anima. Anch’io ne vedo la massima utilità. Le persone responsabili di qualunque attività, debbono metterci il cuore, come diceva una propaganda alla televisione, che incoraggiava il turismo in Calabria. Ma insieme al KNOW-HOW, come si dice, delle capacità che bisogna avere. PADRE Franco ha fatto una struttura veramente grande. Ora lui è stato trasferito a Rushere a prendere il mio posto. Il lavoro nella Missione di Rushere è difficile e impegnativo, e Padre Franco è ancora giovane e forte. È bene che sappiate subito che non ho abbandonato completamente le opera di Rushere, specialmente l’Ospedale, le scuole e i ragazzi. Da lontano continuerò ad aiutarli, anche se anche ora si sono aggiunti altre scuole e altri ragazzi. Per il mio nuovo incarico, questo è il mio lavoro (ma ripeto senza dimenticare il resto)
1. Preparare questa struttura per fare quello per cui è stata costruita. Per ora vi sono solo i muri,e tantissime stanze, piccole e grandi, vuote, da riempire, con ogni sorta di mobilia secondo gli usi che se ne fanno, per accomodare persone di ogni ceto, con interessi diversi, ma che, si spera, impareranno come essere utili a se stessi e alla società.
2. Questo Centro sarà usato da persone che vengono solo per un giorno, o per persone che vengono per più giorni, secondo la natura e la necessità di questi Corsi, o conferenze, o istruzioni, o aggiornamenti, o semplicemente per momenti di riflessione (così importanti nella vita di ogni persona).
Alcuni di questi incontri vengono richiesti da altri: Enti, Organizzazioni, Istituti, e in questo caso pagheranno per il loro mantenimento. Nella maggior parte dei casi, saremo noi a dare questo servizio alla Comunità: Scuole, Giovani, Donne, Associazioni di volontariato, Incontri di Insegnanti, Responsabili di piccole comunità (villaggi), Incontri di Catechisti. In questo caso ci sentiamo in dovere di farci carico del loro sostentamento ( ma che è di un tempo breve). I Comboniani dell’Uganda si sono fatti carico di questa costruzione, che è costata veramente tanto. Anche loro hanno inteso dare all’Uganda, specialmente del Sud-Ovest, un servizio utile alla società. Ora questa Opera deve riorganizzarsi per essere economicamente indipendente. Prima di tutto, si possono immaginare le spese, per rendere operativa questa casa. Una parentesi: I Superiori Comboniani di Kampala, sarebbe tenuti ad aiutare anche in questo. E avrebbero dovuto farlo, se fossero venuti, come responsabili, Padri Comboniani Ugandesi. Ma ora c’è Padre Paolino. E che sia anche per questo che non hanno avuto difficoltà a trasferirmi a Kyamuhunga? Ma c’è un problema: Che Padre Paolino, oltre a questo progetto, non ha nessuno intenzione di abbandonare le scuole e i ragazzi di Rushere (anche se non posso dirlo apertamente). C’è dell’altro. Ogni domenica, vado a celebrare Messa nei villaggi di Kyamuhunga. Dappertutto vi sono le scuole che avevo costruito negli anni 90, ma che ora sono diventate più strette, per il gran numero di ragazzi, ed hanno anche bisogno di nuove aule e di terminare quelle fatte e non terminate. Quindi sono necessità, tutte egualmente importanti, da curare. Per un futuro tranquillo di quest’opera, hanno comprato un grosso terreno, dove c’è la possibilità di grande sviluppo.
1. Una piantagione di Banane, (matoke, non quelle che avete voi a tavola), per il sostentamento sia del personale, che dei partecipanti.
2. Una piantagione di Tè, utile sia per dare lavoro, che per avere una entrata stabile per le attività del Centro.
3. Una piantagione di Eucalipti, un albero che cresce in fretta, anch’essa per avere una entrata regolare, dato che vicino vi sono le fabbriche di Tè che consumano molta legna.
4. Altre coltivazioni di cassava, fagioli, patate dolci, miglio, frutta tropicali, altre verdure.
Come si vede tutto questo comporta una spesa notevole per iniziare, ma poi, oltre alle attività del Centro, vi saranno almeno un centinaio di persone, e quindi di famiglie, che saranno a servizio di queste attività, e che vivranno di esse. Carissimi, vi ho scritto queste cose, solo come informazione. Certo la mia vita, in qualche modo, è cambiata. Ma i miei interessi di sempre sono presenti. Principalmente, l’educazione dei piccoli, le scuole, e le famiglie. E prego tutti voi delle Associazioni e Parrocchie di continuare col vostro aiuto. Per me. Ogni tanto vi manderò qualche piccolo progetto di scuole qui a Kyamuhunga. Poi, per quanto riguarda, questi progetti, diciamo agricoli, ma come avete capito, dal grande impatto sociale. Non so cosa possiamo fare. Ne parleremo ancora
Questa lettera che, in un modo e nell’altro, spero leggerete da qualche parte, è solo un mio desiderio di tenermi in contatto con voi.
Un abbraccio affettuoso a tutti.
Padre Paolino
Dalla missione di Kyamuhunga
casa di formazione di Rwenjono
Santo Natale 2015
Nuovo Anno del Signore 2016
Carissimi amici dell'associazione "amici di padre paolino” non può passare questo anno 2015, e iniziare un nuovo anno, senza che senta il bisogno di farvi sentire la mia presenza.
Ve lo dico, raggiunta l’età dei 75 anni, improvvisamente la mia vita è cambiata.
Dovrebbe essere la vita del pensionato, dato che a 75 anni i sacerdoti danno le dimissioni da ogni posto di responsabilità, ma non dal lavoro proprio di un prete.
Ai 75 anni,ho lasciato la responsabilità della missione di Rushere, dopo 15 anni di attività, e che attività con la vostra collaborazione, sono venuto in Italia, per festeggiare i miei 50 anni di sacerdozio e di africa, e a 76 anni, era naturale che ci si aspettasse che dicessi addio all’africa e rimanessi in Italia, per fare un altro tipo di lavoro missionario. Poteva essere possibile?
E infatti sono ritornato. Era naturale che non andassi dietro a Rushere.
E cosi eccomi qui a Kyamuhunga, dove negli anni 90,quasi voi tutti che mi leggete, ricorderete le meraviglie che si fecero tra il 1991, e il 1999.
La missione di Kyamuhunga ora è sotto la responsabilità di due giovani missionari comboniani ugandesi.
I comboniani hanno pensato bene di fare una casa di formazione. È inutile fare le opere senza pensare a chi dovrà dirigere queste opere.
Sono con un giovane comboniano ugandese, responsabile di questa casa.
Io ho abbastanza tempo di fare qualcos’altro in missione, ma in dipendenza del padre parroco responsabile.
Tutto quello che c’è in questa missione fu fatto in quegli anni, padre paolino e voi tutti che state questa lettera.
Ma sono passati 15 anni. Voi capite quanto bisogno ci sia di dare una mano.
Perciò, pur non essendo direttamente in parrocchia, il parroco approfitta della mia presenza molto volentieri.
E a me, ritornare in tutti quei villaggi, incontrare quelle vecchie amicizie, non fa che immenso piacere.
Quindi altro che riposo.
Ma c’e da ricordare che certi impegni della missione di Rushere, sono ancora presenti.
Specialmente l’ospedale e le scuole.
Insomma padre paolino non è nè in pensione nè in riposo, anche se sinceramente la salute lascia a desiderare.
E allora, ancora una volta la più grande gratitudine per quello che avete fatto per questi nostri fratelli e sorelle, in questi 50 anni.
Tutti, ma proprio tutti, vi porto nel cuore.
A tutti il mio augurio di un santo natale e sereno nuovo anno!
Confido che saremo ancora insieme, per tutto il tempo, deciso dall’alto.
Ancora una volta, un grazie di cuore, ai responsabili di associazioni e gruppi che tengono accesa la fiaccola del lavoro di Padre Paolino.
Un immenso abbraccio
Padre Paolino Mutambirungu
DICEMBRE 2016-GENNAIO 2017
A TUTTI GLI AMICI DI PADRE PAOLINO E DEI FRATELLI AFRICANI.
1937-2017. CI SIAMO: SONO 80 ANNI.
Carissimi,
La Bibbia dice che solo i più forti raggiungono questa età.
Ma quelli erano altri tempi.
Io, con tutti gli avvenimenti della mia vita, vi sono arrivato.
Anni 80,di questi 53 anni passati in Africa, e di questi anni più, anni meno, passati insieme a voi.
Anno dopo anno, grazie alle visite dei vostri amici in Missione, avete visto quello che È stato fatto a favore di questo popolo.
In me, un grande senso di soddisfazione di gratitudine.
Succede qualche volta che si facciano grandi lodi e festeggiamenti per un Missionario o per un benefattore.
Seduto tra la folla, mi viene impossibile non pensare: grande questo Missionario. Queste feste e queste lodi se le merita. È vero, ma con i sacrifici dei suoi benefattori.
Sono loro che hanno dato i soldi per fare queste opere. E questi soldi non era che non ne avessero bisogno, ma la loro bontà di cuore li ha spinti a sacrificarsi per aiutare il prossimo.
Non ci sarebbero grandi eroi Missionari, senza questi benefattori.
Carissimi, È proprio questo che sto pensando in questo momento, pensando ai miei 53 anni in Africa, i più dei quali passati con voi, prima a Kyamuhunga, poi a Rushere, ora, mentre scrivo, di nuovo a Kyamuhunga, e domani, forse a Rushere di nuovo.
Mentre scrivo questa lettera, Novembre 4 79 anni di età, sono nella Missione di Kyamuhunga, dove già mi trovavo negli anni 90.
Grazie al vostro aiuto ho potuto portare a termine tanti progetti non finiti in quegli anni.
E fare una nuova scuola Primaria di cui c’era tanto bisogno.
E il futuro?
Certo,se qualcuno mi vedesse in che condizioni sono adesso(novembre),direbbe: Cosa aspettano i Superiori a mandarlo in una casa di anziani?
Non lo fanno, perche sanno che non accetterei mai. Qui ci sono e qui ci sto.
E allora bisogna pensare al futuro.
Missione di Rushere.
Dal 2000 al 2014, quando all’età dei 75 anni, dovetti lasciare la missione.
È un merito per un Missionario, lasciare una Missione in mano ad un altro, senza che succedano disguidi. In linguaggio proprio si dice: ”Non personalizzare la Missione”.
Di fatto, non so se questo sia stato il mio errore, ma da quando ho lasciato la Missione, nel Giugno del 2014, le cose non sono andate bene.
Anno dopo anno, le difficoltà sono aumentate nella vita della Missione di Rushere.
Il mondo È cambiato da moltissimo dal 1964,quando sono arrivato in Africa, e non solo nel mondo in generale, ma specialmente in Africa.
Le relazioni tra Sacerdoti sia Europei che Africani, con il popolo in generale, o sono quelle indicate da Papa Francesco, o si va incontro al disastro.
Non voglio dilungarmi troppo su questo argomento,
Ma era per prepararvi al fatto che per i miei 80 anni, È molto probabile che ritornerò nella Missione di Rushere.
Per riprendere quello che era già incominciato e portato avanti con tantissimo impegno dalle vostre Associazioni Missionarie e da singole iniziative.
Da Rushere mi fanno sapere(sia i Missionari presenti che la gente dicono”: Sappiamo le condizioni di salute di Padre Paolino. Ma che venga. La sua presenza basta.
Ma io so che la sola presenza non basta, che vi sono tante cose importanti da portare avanti.
Ma faremo quello che È possibile.
Intanto grazie e grazie e grazie.
A tutti, tutti, tutti.
Ai responsabili dell’Associazioni e i loro sostenitori.
Qualunque sia il mio futuro, con affetto voglio affidarlo al Signore che non mi ha mai abbandonato in questi anni e a voi,sicuro che nemmeno voi mi abbandonerete..
Una cosa È sicura. Fino a quando sia umanamente possibile, la mia vita È qui, in questa parte dell’Africa, dove sono nato e cresciuto a una nuova vita.
Auguro a tutti un Santo Natale, ed un sereno anno nuovo 2017..
Padre paolino
A tutti i Carissimi Amici e benefattori di Padre Paolino
Si, sono ancora vivo e sto cercando di adattarmi alla mia nuova vita, cioè, una senza responsabilità, diciamo, legali o burocratiche, in questa Missione di Kyamuhunga, che non è nuova per me. Vivo con un comboniano ugandese. Avremmo un compito specifico, e dovremmo stare nel complesso nuovo, a due chilometri da qui, ma ancora la logistica non è pronta. Il lavoro a dire il vero è importante. La formazione non solo tecnica del personale di ogni genere. Tutti riconoscono, che per l’Africa, tutti hanno fatto cose grandi con profusione di mezzi immensi, ed i risultati? Non quelli che ci si aspettava. In fondo noi possiamo anche dare la vita, oltre che gli aiuti, per gli Africani. Ma poi sono loro che debbono occuparsi di loro stessi. Anche Comboni diceva: Salvare l’Africa con l’Africa. Come dicevano: Abbiamo fatto l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani. Forse in questo, tutti dobbiamo batterci il petto. Eppure quello che noi vogliamo fare qui, a Kyamuhunga, è stato fatto e viene fatto dappertutto. Il lavoro non finisce mai. Priorità del mio lavoro missionario è stato ed è anche ora, l’Istruzione, la Scuola. Ma una Istruzione di qualità, di servizio, di responsabilità, di testimonianza. E allora, incominceremo con i Direttori scolastici e con gli Insegnanti. Poi i Responsabili dei genitori e della società. E col tempo anche gli studenti delle classi superiori. Ma non ci presenteremo come Insegnanti ed Esperti, noi stessi, seduti in cattedra. I tempi sono cambiati, anche in Africa. Guardare con occhi amici altri amici, giudicare con mente e cuore solidale le situazioni di disaggio, operare insieme, con la comunità. Siamo avvantaggiati, perché questa comunità è fatta di persone, con le quali ho vissuto intensamente negli anni 90, e alla quale, tutti voi, Parrocchie e gruppi e individui, avete dato un non piccolo contributo. Alcuni avevano contribuito a fare le gabbie dei conigli, mettere l’acqua alla scuola e all’Ospedale. Quando ho lasciato Kyamuhunga di conigli ne avevamo 600. I miei confratelli mi dissero che loro non potevano prendersene cura. Chiamai tutti i ragazzi dei villaggi. Li portarono via, in una festa generale. Nella visita ad un villaggio, mi portarono a pranzo carne di coniglio, come non l’avevo mai mangiato in Italia. Dai ragazzi l’interesse è arrivato gli adulti. Ora c’è un grosso commercio ma verso la Capitale. Pensavo a quei giorni e al lavoro fatto dagli amici italiani, quando mangiavo la carne di coniglio. Di fatto, il ricordo di quegli anni, è ancora vivissimo tra la gente, e ne ho la testimonianza ora che sono ritornato. Ho la possibilità d’incontrare la gente, la Domenica, quando vado fuori per la Santa Messa nei villaggi. È commovente: ci si guarda negli occhi e, anche senza parlare, si ricordano quei tempi, con quell’entusiasmo, le attività, gl’incontri, le cerimonie, le liturgie, le visite alle case, l’Ospedale, La Scuola Superiore, le scuole e le chiese nei 30 villaggi della missione, le Capre da latte (che la gente rifiutò), i conigli (diventato ora un vero commercio), le piantagioni di Banane, di caffè, di Tè, la lotta all’alcolismo e alla povertà e la Banca Popolare. Tutte attività che in un modo o nell’altro portavano la gente a trovarsi insieme, spesso, e di conseguenza portarono ad un cambiamento sociale ed economico generalizzato, di cui ancora adesso si vedono gli effetti. E trovarsi insieme, significa: conoscersi, conoscere problemi, cercare soluzioni, se vi sono, scambio di conoscenze e di esperienze. E siccome tutte queste cose, sembra siano un po’ venute meno in questi lungi 15 anni, sembra ci sia una richiesta inconscia che tutto riprenda. Con uno spirito nuovo, perché la storia e la società vanno Avanti. Ed infatti anche qui, il tempo è passato. Infatti tutte le costruzioni fatte, scuole e chiese, sono diventate piccole, veramente piccole. Di fatti, le comunità stesse hanno preso l’iniziativa di allargare. Certo che c’è una differenza abissale tra la Comunità di Kyamuhunga e la comunità di Rushere. Stando qui, ci si accorge quanto disagiata e povera sia la comunità di Rushere. La differenza è la terra. Qui la maggioranza delle famiglie ha un pezzo di terra, e per l’Africano la terra è vita. A Rushere, la grande maggioranza sono immigrati. La povertà è generalizzata. Sebbene sono qui a Kyamuhunga,rimane la responsabilità di continuare ad aiutare Rushere, specialmente con le scuole e i ragazzi. Cosa che sto continuando a fare, con le offerte che vengono dall’Italia, sia dai Gruppi Missionari delle Parrocchie che dalle Associazioni. Per quanto riguarda il mio nuovo lavoro a Kyamuhunga, anche a questo voglio dedicare questi ultimi anni della mia attività missionaria, considerandone l’importanza. La salute è quella che è. Abbiamo una grande casa, ma spoglia di tutto. Non si può pensare di chiamare la gente, se non c’e nemmeno una sedia o un tavolino. Ed eventualmente, c’e anche bisogno di far dormire quelli che vengono da lontano. Nuovi problemi e bisogni sulle spalle di Padre Paolino, che si avvicina all’età’ di 80 anni. Cosa ne pensate? Ci affidiamo alla Provvidenza e alle sue braccia (che siete voi), come abbiamo sempre fatto per questi ultimo 50 anni di vita missionaria. Vi saluto tutti con immenso affetto. La mia gratitudine è immensa e penso a voi ogni volta che vado in giro e vedo tutti questi ragazzi in queste scuole. Le loro grida e la loro gioia, è il vostro sorriso e il loro grazie. Chiunque legge questo mio scritto, faccia in modo che sia comunicato a tutti i nostri benefattori, in qualunque modo, o sui nostri Siti, Facebook, o direttamente. Un salute affettuoso a tutti gli amici e i benefattori, I Gruppi missionari delle Parrocchie e ai Responsabili, che offrono il loro tempo per le varie attività del Gruppo.
Padre Paolino
NYAKATOOMA SECONDARY SCHOOL
ALL’ATTENZIONE DELL’ASSOCIAZIONE”AMICI DI PADRE PAOLINO”LAMEZIA,
E TUTTI I GRUPPI E SINGOLI CHE AIUTANO LA MISSIONE DI PADRE PAOLINO
SETTEMBRE 2018 IN PREPARAZIONE A GENNAIO 2019
CARISSIMI,
VI RICORDATE CHE QUANDO NEL MESE DI FEBBRAIO C’INCONTRAVAMO PER SALUTARCI, VI DICESO CHE BISOGNAVA SALVARE 3000 RAGAZZI DAI BARCONI DEL MEDITERRANEO.
PARTII PER LA MISSIONE DI KYAMUHUNGA, DOV’ERO GIA’ STATO NEGLI ANNI 90 E MI AVEVATE AIUTATO A COSTRUIRE TANTE SCUOLE ELEMENTARI.
I RAGAZZI, QUANDO FINISCONO IL CORSO DI 7 ANNI, O VANNO NELLA SCUOLA SECONDARIA, O CERCANO FORTUNA ALTROVE. E NON SI SA DOVE.
FU COSI, CHE GRAZIE AI NOSTRI BENEFATTORI, VOI INCLUSI, CI SIAMO MESSI ALL’OPERA.
OGGI TUTTE LE STRUTTURE PER INIZIARE LA SCUOLA SONO SUL POSTO.
ANCHE SE NON FINITE NEI PARTICOLARI.
AULE SCOLASTICHE, DORMITORI PER RAGAZZI E RAGAZZE, CUCINE, E REFETTORIO, ABITAZIONI PER I PROFESSORI. TUTTO QUASI PRONTO.
MA QUESTI LOCALI DEBBONO ESSERE USATI DA PERSONE CON I LORO BISOGNI, PROPRI DI UNA ISTITUZIONE COME LA SCUOLA.
BANCHI, TAVOLI, SEDIE, SCAFFALI, LETTI, MATERASSI, MATERIALE PER CUCINARE E MANGIARE, LIBRI E CANCELLERIA.
HO FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA POSSIBILE, PER ACCOMODARE UN 25O RAGAZZI E RAGAZZE DALL’ETA’ DI 13 ANNI IN SU’.
ORA BISOGNA RENDERE AGIBILI TUTTI QUESTI LOCALI.
QUI SOTTO VI E’ L’ELENCO DEL NECESSARIO, DA COMPRARE O FARE, DA OGGI FINO A DICEMBRE.
MI AFFIDO ALLA VOSTRA GENEROSITA’.
QUESTO ELENCO SPERO ARRIVI A TUTTI GLI INTERESSATI.
ED E‘ STATO MANDATO ANCHE AGLI AMICI DI BOLOGNA.
ALLORA,
PER APRIRE UFFICIALMENTE LA SCUOLA, QUESTE SAREBBERO LE NECESSITA’ IL TUTTO DOVREBBE ESSERE PRONTO PER META’ DICEMBRE 2018.
C’E’ DA NOTARE CHE I NOSTRI ARTIGIANI CHE FANNO QUESTI LAVORI, NON DISPONGONO DI UN CAPITALE PROPRIO. PER CUI, QUANDO SI FANNO ORDINI, BISOGNA DARE IL DENARO PER COMPRARE IL MATERIALE.
PENSIAMO CHE LE COSE DA PROCURARE SONO QUESTE:
1.DORMITORI. LETTI A CASTELLO 100XSHS 180,000 SHS. 18,000,000 EURO 4.500
200 MATERASSINI 200X 50,000 SHS.10,000,000 EURO 2.500
2.TAVOLINI E BANCHI DI SCUOLA
200(???) X SHS. 50,000 SHS.10,000,000 EURO 2.500
3. ABITAZIONI INSEGNANTI. PER OGNI CASA:UN LETTO, UN TAVOLINO, DUE SEDIE, UNO SCAFFALE, UNO SCAFFALE COME GUARDAROBA
13 CASE PER SHS. 180,000 SHS.2,340,000 EURO 585
4.PER LA AULE SCOLASTICHE: UN TAVOLINO, UNA SEDIA, SCAFFALI, CARTE MURALI, ETC.
7 AULE PER SHS. 100,000 SHS. 700,000 EURO 175
5.AULA PROFESSORI. TAVOLI, SEDIE, SCAFFALI INDIVIDUALI E GRANDI DA MURO
SHS. 800,000 EURO 200
6. LIBRERIA: LIBRI URGENTI DI TESTO
SHS. 8,000,000 EURO 2,000
7. CUCINA :
IMPIANTO CUCINA PER RISPARMIO LEGNA E MATERIALE VARIO PER IL REFETTOPRIO
SHS. 9,000,000(??) EURO 2.250
TOTALE Schellini 58.840.000 in EURO 14.710,00
P.S. SIGNIFICATO DEI PUNTI INTERROGATIVI.
NO. 2 E’ POSSIBILE CHE GLI STUDENTI SIANO DI PIU’ DI QUESTA CIFRA.
NO.7. SI SPERA DI TROVARE UN’ALTRA DITTA CHE FACCIA DI MENO.
OGNI RICHIESTA VIENE FATTA CON UMILTA’ E FIDUCIA.
SICURI CHE NON SI POSSONO FARE MIRACOLI.
PADRE PAOLINO MUTAMBIRUNGU
SPERO CHE LE ASSOCIAZIONI E I GRUPPI TUTTI CHE AIUTANO PADRE PAOLINO, POSSANO RICEVERE QUESTA MIA LETTERA.
OGNUNO FACCIA SECONDO LE PROPRIE POSSIBILITA’.
CHIEDO ALL’ASSOCIAZIONE” AMICI DI PADRE PAOLINO” DI PUBBLICARE QUESTA LETTERA, FARLA ARRIVARE A TUTTI E ORGANIZZARE.
QUALCHE RACCOLTA.
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